Riesci a immaginare un metodo che ti aiuti a trovare soluzioni innovative e brillanti a qualsiasi problema? Oggi è il tuo giorno fortunato, perché esiste e si chiama Design Thinking.
Se vuoi saperne di più… continua a leggere!
Che cos’è il Design Thinking?
Prima di tutto definiamo il Design Thinking: è un metodo che facilita la risoluzione creativa dei problemi in modo innovativo. Il suo stesso nome lo definisce: “pensiero progettuale”, il modo in cui i designer si avvicinano ai bisogni reali delle persone per offrire soluzioni innovative.
Questo significa che si tratta di una metodologia esclusiva dei team di design? No. È uno strumento utile in qualsiasi settore professionale e in un’ampia gamma di contesti. Si potrebbe descrivere come mettersi nei panni dei designer per dare un’occhiata ai problemi dalla loro prospettiva.
Il Design Thinking unisce le competenze del pensiero creativo e il pensiero razionale. Creatività e ragione. Si prende il meglio da entrambe per dare una risposta a 360º: innovativa, utile, possibile e redditizia. Le soluzioni fornite dal Design Thinking si concentrano su tre aspetti:
- Le esigenze delle persone (soluzioni desiderabili)
- I requisiti di business (soluzioni economicamente sostenibili)
- Le possibilità offerte dalla tecnologia (soluzioni tecnologicamente attuabili)
Per cosa si usa il Design Thinking?
Hai un problema complesso che non può essere risolto con i metodi tradizionali? Il Design Thinking è il tuo migliore alleato per questo tipo di ostacoli: vengono chiamati ‘wicked problems’ o problemi contorti.
Mi piacerebbe parlarne in modo più concreto, ma il Design Thinking ha moltissime applicazioni. Non viene utilizzato solo per il design o per migliorare prodotti e servizi, ma anche per modelli di business o processi di qualsiasi tipo in progetti personali o professionali. È come le patatine fritte, sta bene con tutto.
Vantaggi del Design Thinking: perché utilizzare questa metodologia?
Ottimizzare flussi di lavoro, innovare per introdurre nuovi schemi operativi, rivoluzionare il modo in cui la tua azienda prende decisioni strategiche… I vantaggi del Design Thinking sono così tanti che non posso elencarli tutti.
Nel settore aziendale, ad esempio, l’innovazione è ciò che consente alle aziende di adattarsi ai cambiamenti e di rimanere sul mercato. Grazie al Design Thinking si riducono i costi e i rischi perché l’integrazione del design nei processi di lavoro aumenta le possibilità di successo.

“Negli anni ’90, quando si parlava di innovazione, si intendeva in realtà la tecnologia. Ora, quando si parla di innovazione, si intende il design.”
Bruce Nussbaum, Managing Editor Businessweek Magazine
In ambito educativo, il Design Thinking contribuisce allo sviluppo dell’empatia degli studenti, promuove un atteggiamento inclusivo e il lavoro collaborativo. Non è mai troppo presto per imparare che l’unione dei talenti di tutto il team arricchisce e porta sempre a soluzioni migliori.
5 fasi: questa è la metodologia del Design Thinking
Le fasi del Design Thinking sono cinque, come i linguaggi dell’amore: empatizzare, definire, ideare, realizzare un prototipo e testare.
Esistono diversi modi di applicare questa metodologia. In generale si tratta di un processo iterativo che riporta a un obiettivo specifico: perfezionare una soluzione. L’obiettivo è lavorare sui punti di miglioramento rilevati nell’ultima fase, quella di test, e ricominciare il processo da capo.
Attenzione, non si tratta di una scienza esatta, l’ordine sequenziale dei passaggi non è sempre rispettato. Alcuni team omettono o modificano alcune fasi in base alle esigenze del progetto oppure sviluppano le fasi in parallelo.
Tu puoi fare lo stesso e adattare la metodologia come meglio credi. Conoscere meglio le 5 fasi del Design Thinking ti aiuterà a trovare il modo più conveniente per applicarlo. Per il momento te ne parlerò qui:
1. Empatizzare
Nella prima fase si tratta di indagare e comprendere il problema per il quale si vuole trovare una soluzione. Le chiavi sono l’ascolto e l’empatia. Quando ci si concentra sul proprio pubblico e ci si preoccupa di soddisfare le sue esigenze si è in grado di proporre soluzioni innovative che hanno un impatto reale sulla sua vita.
È una buona idea coinvolgere nel progetto creativo le persone a cui è destinata la soluzione, soprattutto in questa prima fase e nella fase finale di test o valutazione.
Questo non solo aumenta l’empatia, ma garantisce anche che la resistenza all’innovazione sia molto bassa. Le persone si sentono parte del processo e aderiscono prontamente alle soluzioni proposte.
2. Definire
È ora di concentrarsi sul problema. Analizzando le informazioni e le osservazioni raccolte nella prima fase, sarai in grado di definire il problema e di iniziare a pensare a come affrontarlo definendo un obiettivo.
Se le persone che beneficeranno della soluzione non fanno parte del progetto, è consigliabile creare archetipi o profili per rappresentarle, descrivere il loro comportamento e umanizzare il processo.
3. Ideare
Questa fase consiste nel creare più idee possibili. In questo modo avrai a disposizione una serie di opzioni tra cui scegliere. Avrai bisogno di tutta la tua creatività e capacità innovativa. La chiave è cercare nuove alternative, nuove soluzioni ai soliti problemi.
Le tecniche più utili a questo scopo sono il brainstorming o post-it per annotare le idee. È possibile farlo sia in formato digitale che cartaceo.
4. Realizzare un prototipo
Realizzare prototipi è la messa a punto delle idee. I prototipi sono una fase intermedia, prima della soluzione finale. Sperimenta con le idee, inventa, costruisci, comunica, identifica delle opzioni.
L’importante non è concentrarsi sull’approvazione, ma sperimentare nel modo più economico possibile.
5. Testare
Come funzionano le tue soluzioni? In questa fase è fondamentale la messa in atto. Crea esperienze immersive nel contesto in cui le tue soluzioni saranno utilizzate o almeno in un ambiente il più possibile simile per aiutare a comprendere la soluzione che stai proponendo.
Puoi chiedere un feedback sui tuoi prototipi sia al tuo team sia alle persone per cui li hai pensati. Questo può fornirti informazioni preziose per perfezionarli e persino un nuovo approccio che può portarti, ancora una volta, ad avviare il processo iterativo di Design Thinking. In questa fase vengono effettuati colloqui o test per valutare la soluzione proposta. Si utilizzano anche dinamiche di gruppo come il focus group.
Come applicare le tecniche del Design Thinking
Se ti abbiamo già convinto e vuoi applicare il Design Thinking per risolvere un problema che si è presentato, ti lasciamo qui diverse creazioni che ti aiuteranno a trovare soluzioni con questa metodologia.
Mappe dell’empatia
Questo tipo di mappa può aiutare a descrivere il cliente ideale di un’azienda grazie all’analisi di sei aspetti legati ai sentimenti umani. A tal fine è possibile porre domande che aiutano a conoscere il cliente e a capire come relazionarsi con lui o a risparmiare tempo. Puoi provare con un genially come questo:
Mappe mentali
Le mappe mentali sono ideali per rappresentare idee, prendere appunti o anche solo parole casuali partendo da un concetto principale. Sono estremamente utili per memorizzare informazioni su un argomento specifico, oltre che per ordinarle e classificarle per argomento o sottoargomento, così da poter generare ulteriori idee.
Questo template può aiutarti:
Schermi, bozze ed elenchi
Se il tuo obiettivo è progettare un prodotto, avere un’idea globale o una prospettiva a volo d’uccello prima della prototipazione sarebbe ideale per stabilire le priorità, evidenziare le soluzioni e mettere in luce le varie idee. Questo genially ti risparmierà molti grattacapi:
Presentazioni e infografiche
Il processo è importante, così come il saperlo esporre e presentare agli altri in modo accattivante, chiaro, conciso e, perché no, molto WOW. Questo template interattivo è ideale per catturare l’attenzione del pubblico e fargli conoscere tutte le caratteristiche del tuo prodotto.
Hai bisogno di altri motivi per utilizzare Genially per i tuoi design? Te ne diciamo quattro.

‘Essere un imprenditore non è una questione di soldi o di fama, ma di capacità di risolvere i problemi della società e di passione nel creare opportunità dove la gente vede solo problemi’.
Steve Jobs
Come entrare in modalità designer: le basi del Design Thinking
Per entrare in modalità designer, la prima cosa da fare è dare sfogo alla propria creatività. Ecco cinque aspetti che ti aiuteranno a seguire il processo di Design Thinking:
- Collabora
Quando possibile, affronta la ricerca di soluzioni con persone di diversa provenienza, utilizzando l’intelligenza collettiva. Questo aiuterà a ottenere idee innovative.
- Dimostra empatia
Mettiti nei panni delle persone per cui stai progettando la soluzione e di quelle del tuo team. Questo aiuterà ad ottenere un risultato migliore.
- Applica il visual storytelling
Trasmetti le tue idee con un approccio visivo. Puoi utilizzare elementi visivi come icone o immagini nella tua narrazione. Utilizzando il pensiero visivo, metterai al lavoro la tua intelligenza creativa e questo aumenterà tantissimo la tua capacità innovativa.
- Credici
Sii ottimista. Nel Design Thinking tutte le persone hanno un posto, ogni persona può essere un motore di cambiamento e di creazione. Non importa quale sia il tuo budget o quanto sia grande il problema che stai affrontando. Credere nella tua creatività è la chiave dell’innovazione.
- Sperimenta
Buttati, crea soluzioni diverse, agisci, impara dai tuoi errori. Non si tratta solo di pensare, ma di creare. In questo modo, il processo di progettazione e innovazione sarà completo.
Design Thinking e brand iconici: cinque esempi di risultati di successo
Dopo questa valanga di informazioni che ti abbiamo dato, non sai ancora come il Design Thinking possa aiutarti in un progetto? Te lo diciamo con cinque brand che hanno progettato o riprogettato i loro modelli di business utilizzando questa metodologia.
- Uber. L’azienda di ride-hailing per eccellenza pratica l’empatia utilizzando strategie di marketing immersivo nei mercati di destinazione per comprendere la cultura gastronomica e le esigenze delle persone, conduce test A/B per selezionare le soluzioni migliori e organizza regolarmente workshop sull’innovazione.
- Nike. Nike mette al centro delle sue strategie sia il pubblico che il personale. Quando hanno lanciato le scarpe con camera d’aria negli anni ’80, hanno risposto alle esigenze del loro pubblico combinando innovazione e design.
- Apple. Come disse Steve Jobs: “Essere un imprenditore non è una questione di soldi o di fama, ma di capacità di risolvere i problemi della società e di passione nel creare opportunità dove la gente vede solo problemi”. Partendo da questa premessa, e grazie al Design Thinking, sono riusciti a unire design, tecnologia e semplicità, alla base di tutti i loro prodotti con i quali sono riusciti a raggiungere il successo.
- Ikea. Il fatto che l’azienda si impegni per la sostenibilità e metta al centro le esigenze dei suoi clienti è altamente correlato alla nostra metodologia preferita. Il Design Thinking e le sue varie fasi hanno svolto un ruolo fondamentale nella crescita e nell’espansione del gigante svedese.
- Zara. Il gigante del tessile è nato dal Design Thinking: un’azienda che offriva design alla moda ad un prezzo accessibile per la maggior parte delle tasche, rispondendo alle esigenze della società.
In sostanza, se non l’hai ancora fatto, lasciati innamorare dal Design Thinking. Il tuo progetto sarà più innovativo, creativo e quindi di maggior successo. L’hai già applicato? Raccontatecelo nei commenti.